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Wangari Maathai

Nel 2004 è diventata la prima donna africana ad aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace per «il suo contributo alle cause dello sviluppo sostenibile, della democrazia e della pace». Nel 1977, durante la giornata Mondiale per l’ambiente, si organizza con altre donne del Consiglio Nazionale per piantare sette alberi in un parco che si trovava appena fuori la città; l’iniziativa era da conoscersi come “Simbolo di Pace”. È da qui che inizia il Green Belt, un movimento femminile contro il degrado ambientale e contro la corruzione e il “tribalismo”. A causa di questo gesto e simbolo di pace, lei e le altre attiviste che l’avevano appoggiata vengono picchiate, incarcerate e minacciate di morte. Nonostante ciò loro escogitano vari modi per continuare a distribuire semi, ad insegnare alle altre donne a curare i vivai e a difenderli con forme di lotta non violenti.

Wangari sperava di bloccare l’erosione del suolo e di fornire una fonte di legname per le case e di legna per cucinare.

Ha incoraggiato i contadini, di cui il 70% donne, a piantate delle green belts (cinture verdi) di protezione per bloccare l’erosione del suolo, fornire ombra, ed essere una fonte di legname e combustibile. Il Green Belt Movement ha piantato più di 30 milioni di alberi in Africa, aiutando 900 mila donne. Il movimento si è poi esteso in tutto il mondo, dall’Africa agli Stati Uniti, ad Haiti e oltre, era un concetto semplice ed ebbe un successo enorme.

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