Vandana Shiva
<<La gente non muore per mancanza di reddito, muore perché non ha accesso di risorse>>.
Vandana Shiva è nata nel 1952 a Dehra Dun, nell'India del nord. Ha studiato nelle università inglesi e americane laureandosi in fisica. Dopo essere ritornata in patria decise di abbandonare gli studi precedenti per dedicarsi all’ecologia, perché rimase traumatizzata rivedendo l'Himalaya cambiato a causa della costruzione di una grande diga che la fece diventare un groviglio di strade, di miseria, di polvere e smog, con gente impoverita non solo materialmente. Per questo si impegnò in una politica ambientalista, battendosi per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione; si è occupata anche di questioni legate ai diritti sulla proprietà intellettuale, alla biodiversità, alla bioetica, alle implicazioni sociali, economiche e geopolitiche connesse all'uso di biotecnologie, ingegneria genetica e altro. L’opera più importante di Vandana Shiva è “Terra madre. Sopravvivere allo sviluppo”. In questo libro, ella affronta i vari aspetti della globalizzazione imposta dall'Occidente, e propone una visione dello sviluppo nel suo paese diversa, nel rispetto delle tradizioni e dei principi.